Il Comune di Pennabilli è al confine tra la Provincia di Rimini e quella di Pesaro e Urbino, con la particolarità che gli abitanti delle coste romagnole non hanno la più pallida idea se Pennabilli appartenga alle Marche o alla Romagna. Abbiamo fatto giusto questa mattina un breve sondaggio in alcuni bar e negozi di Cattolica e Riccione, e le risposte suonavano tipo “dovrebbe essere sotto Rimini, ma i Marchigiani dicono che è loro, e nessuno si decide”. Cose del genere. Ad ogni modo, ve lo diciamo noi, Pennabilli appartiene alla Provincia di Rimini. Se ancora non ci credete chiedete a Wikipedia o andate sul sito della città. Chiusa questa parentesi geografica, se ne apre un’altra etimologica: l’origine del nome di Pennabilli, che sembra una della città dei racconti comici di Stefano Benni. A farla breve: la città sorge su due alture, Roccione e Rupe, che in passato servirono da rifugio alle popolazioni locali durante le invasioni barbariche. Su queste due cime si crearono così le comunità di Penna – che deriva da Pinna, intesa come vetta o punta – e quella di Billi – che secondo alcuni deriva da Bilia, che significa “cima tra gli alberi”; secondo altri deriva da “Bel” che per gli etruschi, che effettivamente vissero in queste terre, era il dio del fuoco). Ad ogni modo, ci pensarono i Malatesta a costruire una Rocca a Penna ed estendere le mura sino a Billi, unificando le due vette sotto lo stesso potere nel lontano 1350. E quindi, ecco Pennabilli.
Ora il problema è come arrivarci. Da Rimini bisogna intraprendere la strada per Verucchio, e continuare sempre dritto, ma proprio sempre dritto sino all’interno della Romagna, senza spaventarsi se di tanto in tanto si incontrano i cartelli “Marche”, perché come abbiamo detto, i confini delle due regioni sono piuttosto altalenanti in queste strade. Si dovranno attraversare paesaggi meravigliosi, quelli della Valmarecchia, si dovrà (non) resistere alla tentazione di visitare la Rocca di San Leo, che sorgerà proprio davanti agli occhi. Si dovranno impegnare strade montane e curve non proprio morbide, e si dovrà avere un po’ di rispetto e pazienza per i ciclisti che si incontreranno, a milioni, in queste salite. Si arriverà infine, a Pennabili. Dove è stupendo fare un picnic sui verdi prati circostanti – lasciandoli verdi – e visitare l’associazione culturale Tonino Guerra, dove si trovano reperti, poesie e aneddoti del poeta italiano. Dove è stupendo respirare aria fresca lontano dalla frenesia delle città costiere. Dove è stupendo dimenticarsi di tutto il resto di quello che c’è, standosene sdraiati in un campo a guardare le stelle.
[…] altri artisti, artigiani e poeti come Manlio Guberti, Tono Zancaro, Trude Waehner, Giò Pomodoro, Tonino Guerra e tanti altri. La mostra è un’occasione per non dimenticare e riappropriarsi delle sfumature […]