L’autunno porta via un sacco di cose, un sacco di colori e di sogni. Porta via soprattutto un sacco di turisti, e le alte temperature. Porta via tutto questo e ricambia con nuove trame del cielo e della natura, nuove occasioni per scoprire posti e luoghi che in estate si dimenticano o si affogano tra milioni di altri pensieri e attrazioni. L’autunno fa piazza pulita di una gran confusione, e con i suoi colori ramati trasforma i paesaggi, colline e campagne in occasioni di svago, in panorami stupendi da vedere, soprattutto nell’entroterra riminese, a spasso tra Saludecio, Montescudo, Montegridolfo e Sant’Agata Feltria. Si concentrano proprio in questi posti, in questo esatto periodo dell’anno, le imprese sportive di ciclisti, sia di strada che mountain bike. Si scoprono i sentieri tra i castagni e i campi di olive, e la raccolta dei frutti autunnali diventa un’azione non esclusiva dei lavoratori, ma anche di tante altre persone che scelgono di trascorrere una giornata lontana dalla confusione urbana.
Le spiagge si svuotano, via i lettini, via gli ombrelloni, le strutture ricettive si chiudono a riccio, vanno in letargo, e la sabbia prende vantaggio, conquista metri e spazi, in cui diventa romantico e affascinante passeggiare con la persona che si ama, con gli amici, la famiglia, o gli amici a quattro zampe.
In autunno i tramonti arrivano di corsa, come se avessero una gran fretta, quasi non volessero farsi scovare dai tantissimi fotografi che cercano i colori di ottobre nel cielo, nel mare, nei campi, e scelgono luoghi strategici in cui andare a caccia di colori. Come nei porti delle città di mare – tra i quali spicca la nuova darsena di Cattolica – o nelle prime alture – storiche sono quelle di Gabicce Monte, che dà sul mare, e quella di Coriano, da cui si scopre una fetta di Romagna, quella che ancora ha il sapore di cose antiche e tradizioni lontane. Altri fotografi appassionati salgono sulle cime del monte Titano, a San Marino, uno dei picchi dai quali si osserva quanto di più bello e di più vero si concentra tra Rimini e Cattolica, scivolando tra i campi verdi della Valconca.
Si svuotano tutte le strade che costeggiano la costa, e chi fa jogging attraversa il lungomare libero dalle folle, libero dai rumori, libero di tutto ciò che in estate si mette contro questo sport che ha a che fare più con il liberarsi che con l’allenarsi.
E i giovani ritornano ad amare i locali invernali, quelli che vengono abbandonati in estate in cambio delle serate in spiaggia. E si ritorna al bar, nei bar, e nei posti in cui si vive con la nostalgia dell’estate. Nei posti in cui comunque si sta sempre bene, perché ci si sente come a casa. Poiché l’autunno è, in uno strano modo, un po’ come tornare a casa.
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