Prima che Valentino Rossi diventasse Valentino Rossi, il Comune di Tavullia era un tranquillo paesino in collina, incastonato tra Gradara, San Giovanni e Pesaro. Nient’altro. C’erano gli anziani seduti sulle panchine dei marciapiedi, quelli che passano le giornate a rievocare la propria vita gettando briciole di pane agli uccellini. C’erano i ragazzini che si lanciavano con biciclette e motorini giù per la strada principale della città. C’era la vita di tutti i giorni che scorreva nello stesso identico modo da tutto il tempo di una vita. E sarebbe andato avanti così per anni, se tra quei ragazzini non ce ne fosse stato uno che le curve le affrontava in modo diverso.
Il resto, lo sappiamo già, non serve che vi raccontiamo la carriera di Valentino Rossi, preferiamo invitarvi, invece, a visitare, possibilmente in moto, il Comune di Tavullia, che oggi è diventano un vero e proprio tempio del motociclimo. Le gigantografie del pilota italiano sono appese ovunque, quindi non c’è da meravigliarsi se, passando tra le casette del paese vi pare di incontrarlo appeso ad un terrazo o sopra un tetto. I tabacchi e i negozi si sono riempiti di gadget e merchandise di ogni tipo: dalle t-shirt ai portachiavi, dai cappellini ai pupazzetti, dalle miniature ai polsini. A pochi passi dal centro, dall’Arco, si trova la sede ufficiale del Fan Club di Valentino Rossi, il rivenditore ufficiale VR46 Store, e il ristorante Da Rossi. Proprio in quest’ultimo è possibile gustare una pizza – fenomenale – sedendosi tra i caschi, le tute e i cimeli che il campione ha usato nella sua carriera. Ogni domenica di gara, ovviamente, il ristorante sintonizza la tv unicamente sul GP in corso, e pranzare (o cenare) guardando la MotoGP, in questo ristorante-museo, è di certo una delle 101 cose da fare, almeno una volta nella vita, per tutti gli appassionati di moto e di Rossi.
Ma non è tutto qui. C’è dell’altro. C’è che qualunque strada si scelga di intraprendere per raggiungere Tavullia, è piena di curve e attraversa un paesaggio meraviglioso, fatto di colline e campi agricoli, un toccasana per tutti coloro che le affrontano in motocicletta o anche in bici. Proprio come dicono i motociclisti, quello che conta non è dove vai, ma la strada che fai.
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