L’antico ponte di Augusto Tiberio, a Rimini, risale all’epoca romana, negli anni di Augusto, ovviamente. I lavori di costruzione sono iniziati nel 14 d.C. e terminati nel 21 d.C. È una della costruzioni più popolari della città (appare infatti anche nello stemma riminese), e anche il punto da cui inizia la via Emilia, l’antica strada romana che in passato collegava in linea retta Rimini con Piacenza. Su Wikipedia si legge che è stato costruito in pietra d’Istria, proprio come l’Arco d’Augusto, si scopre inoltre delle iscrizioni latine sulle lastre di pietra della pavimentazione e terrificanti interpretazioni sataniche, ma nulla si racconta sull’importanza sociale che ha oggi questo antico ponte ancora in perfette condizioni.

“Dove ci vediamo?”
“Al bar vicino al ponte”
o magari “Al parco XXV Aprile”
“Da che parte”
“Vicino al ponte”.
Quello che in antichità era l’inizio delle attività commerciali romagnole, oggi è un luogo di incontro, un punto di riferimento, una bellissima immagine da cartolina, un posto in cui tutti, almeno una volta nella vita, si fanno scattare una fotografia. Se non fosse per il traffico riminese molti più giovani si soffermerebbero sul ponte per abbracciarsi, niente lucchetti però, e se non fosse per un’aura speciale che veglia in questa zona della città, anche il Ponte di Tiberio sarebbe crollato in epoca di guerra. È infatti l’unico ponte sul fiume Marecchia che ha resistito agli attacchi delle forze armate tedesche. Fa ben pensare che tutti quelli crollati erano cronologicamente molto più recenti, quasi a confermare che le cose di una volta sono le più resistenti… .

Consiglio: la prospettiva migliore da cui ammirare il Ponte di Tiberio di Rimini è sicuramente dalla sponda sul fiume del Parco XXV Aprile, come nella fotografia qui sotto.

Grazie a Gianni Triggiani per la foto di copertina.